Il tecnico portoghese recupera Walker e Loftus-Cheek. Sul suo futuro: “A fine stagione farò il bilancio”
Determinazione, pragmatismo e zero alibi. Sergio Conceiçao si presenta così alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter, match che vale una stagione. Il tecnico portoghese, alla sua quarta stracittadina da quando siede sulla panchina rossonera, non si nasconde e riporta il derby alla sua dimensione naturale per un club come il Milan: un appuntamento con la storia e con l’eccellenza.
L’importanza della posta in palio
“Il derby è una partita importantissima per tutti, per chi lavora a Milanello, per i tifosi,” ha esordito il tecnico rossonero nella conferenza pre-partita. “I grandi club provano ad arrivare in fondo alle competizioni e noi abbiamo questa. Per il Milan dev’essere normale arrivare in finale.”
Parole che restituiscono al club la dimensione di grandezza che sembra essersi appannata negli ultimi mesi, con un nono posto in campionato che grida vendetta e un’eliminazione ai playoff di Champions League che pesa come un macigno sul bilancio stagionale.
Recuperi importanti e scelte tattiche
Sul fronte delle disponibilità, arrivano buone notizie dall’infermeria: “Walker ha fatto allenamento con la squadra, lui e Loftus-Cheek non sono al massimo ma ci saranno”. Due rientri fondamentali che allargano le opzioni tattiche a disposizione dell’allenatore portoghese, con il difensore inglese che potrebbe addirittura partire titolare.
Più cauto invece sull’impiego di Ruben Loftus-Cheek, che verosimilmente inizierà dalla panchina. Per quanto riguarda il sistema di gioco, Conceiçao mantiene il consueto riserbo: “Anche con altri moduli, abbiamo aggiunto un uomo alla linea difensiva”, una dichiarazione che lascia aperta l’opzione a una difesa a tre.
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Il possibile triplete dell’Inter non è uno stimolo extra
Quando gli viene chiesto se la possibilità di rovinare la corsa al triplete dell’Inter possa rappresentare una motivazione supplementare, Conceiçao è netto nella risposta: “No, non lo è”. Una replica che sottolinea come il tecnico voglia tenere il focus esclusivamente sugli obiettivi della propria squadra, senza farsi condizionare dalle ambizioni dei cugini.
Un approccio molto diverso da quello di altri allenatori che basano le proprie strategie anche sulla necessità di contrastare i successi delle rivali storiche, preferendo concentrarsi sul percorso della propria squadra piuttosto che su quello degli avversari.
Focus sul collettivo, non sui singoli
Interpellato sulla coppia di centrocampisti Reijnders-Fofana, Conceiçao sposta l’attenzione sull’importanza dell’equilibrio collettivo: “Loro sono giocatori straordinari, ma non bisogna puntare il dito su una coppia, bisogna avere equilibrio in mezzo al campo.”
Lo stesso approccio viene applicato quando gli chiedono del ruolo di Gimenez nell’attacco rossonero: “Non è il primo, secondo o terzo attaccante in gerarchia, è la forma dei giocatori che determina. E poi chi entra dopo è ancora più fondamentale”. Una filosofia che valorizza l’intero organico e non solo l’undici titolare, aspetto cruciale in un momento della stagione in cui le energie cominciano a scarseggiare.
Il bilancio rimandato e l’aspetto umano
La frase più significativa della conferenza arriva probabilmente in chiusura, quando al tecnico viene chiesto di esprimere un giudizio sui suoi primi sei mesi alla guida del Milan: “Parlerò a fine stagione di tutto quello che sono stati i sei mesi di lavoro”. Una risposta che lascia trasparire come il portoghese non sia soddisfatto dell’andamento complessivo e stia probabilmente rimandando considerazioni più pepate a quando il sipario sulla stagione sarà definitivamente calato.
Non manca infine un momento di profonda umanità, quando Conceiçao dedica un pensiero alla recente scomparsa di Papa Francesco: “Io sono praticante, vado a Messa tutti i giorni alle 18.30 in centro a Milano, come ho fatto in tutta la vita. Ci mancherà”. Un lato privato e personale che raramente il tecnico mostra in pubblico.
Ora tutti i pensieri sono rivolti a San Siro: dopo l’1-1 dell’andata, la semifinale è completamente aperta. Per il Milan e per Conceiçao è l’ultima chance di dare un senso a una stagione finora avara di soddisfazioni. Il pallone passa al campo, l’unico vero giudice del calcio.