Spalletti e il possibile addio al Napoli nonostante un anno i gloria.

0 0
Read Time:3 Minute, 26 Second

Nella trentaseiesima giornata del campionato di Serie A Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, afferma: “L’Inter è la squadra con cui non abbiamo ancora vinto”. Si parla di addio ad una squadra attesa da tanto con il terzo scudetto in mano, parliamo del Napoli di Maradona.

Si parla di addio al Napoli, nonostante il primo posto in classifica, il terzo scudetto da vincere ma già festeggiato, la distanza di oltre dieci punti dalla Juventus e ancor di più dall’Inter. Un Inter che è in corsa per il secondo posto occupato adesso dalla Juventus.

Dal quarto posto in giù

Nel frattempo, la Lazio deve mantenere il quarto posto e già in questa posizione si è in area di qualificazione Champions League (pronostici studiati).

Tra le notizie che circolano riguardo a questo argomento, si pone la domanda su cosa stia accadendo tra Spalletti e De Laurentiis, e se Spalletti dirà addio alla squadra. Approfondiamo meglio gli avvenimenti in corso.

Addio Spalletti!! Allenatore e presidente ci scherzano sù

Il Corriere è tra i giornali che raccontano l’ultima conferenza stampa di Luciano Spalletti, prima della partita contro l’Inter che si giocherà domenica. Una domenica importante tanto per i tifosi napoletani, tanto per i tifosi interisti e juventini, secondo e terzo posto con campionato alla fine è un campo di battaglia.

Leggendo ben due titoli, si comprende come l’addio al ruolo di allenatore del Napoli è momento di scherzo tra allenatore e Laurentiis, qualcosa di vero forse c’è, ma non è detto. Un anno importante come quello che vede il Napoli in una stagione al primo posto è tappa importante per un mister ma, invece di un addio, potrebbe essere incentivo per continuare.

Alcune frasi importanti

Dalla sequenza che si legge nei giornali, prima ha detto qualcosa De laurentiis e poi ha risposto l’allenatore. Il presidente della squadra che tra poco vincerà il suo terzo scudetto ha detto “lo lascio libero” oppure un “non gli tappo le ali”. Potrebbe essere a qualche domanda sui rumors di Luciano Spalletti a qualche squadra, magari la vociferata Juventus, oppure club europei dove l’allenatore ha allenato negli anni passati. Luciano Spalletti però dichiara “non ho bisogno di ali dove voglio andare ma di stivali” e gli stivali possono essere usati in tanti contesti… non sembra che si parli di fine carriera sportiva. Se così fosse, bè, ci sarebbe il miglior saluto alla carriera di allenatore di Serie A che un ex sportivo ora tecnico potrebbe sperare. Si porta una squadra mitica del calcio italiano ad un terzo scudetto e, anche, ad una nuova partecipazione assicurata alla Champions LEague.

Cosa è vero e cosa non è vero

Sempre il Corriere, precisa e lo si legge in tanti giornali, che non c’è nessun addio dichiarato. La conferenza stampa è il momento dove si chiariscono alcune cose. Partiamo dal contratto, “non ci sono clausole da pagare”. Poi, accordi e non accordi finanziari, “non è vero che ho rifiutato soldi”. Infine, Juventus o altri club? “Non è vero che aspetto una squadra da allenare” e diventa ancora più preciso quando si fa la domanda sulla Juventus nei prossimi anni, “io parlo per quest’anno e dico di no, poi unogno può reinventarsi nel lungo periodo”. Perché non pensare adesso alla Juventus? La commozione mostrata dice tutto: ho allenato ragazzi meravigliosi e con tifosi che ci hanno sostenuto.

E intanto l’Inter

Il Monza è riuscito a battere il Napoli due a zero, eppure sarebbe l’Inter tra gli avversari più temibili e favoriti per una vittoria. Gli ultimi due avversari dei celesti saranno Bologna e Sampdoria.

Quindi, il Monza è la prova che pronostici e troppa sicurezza nel calcio non sempre vogliono dire vittoria assicurata. Difatti, le percentuali di vittoria delle due squadre sono vicinissime.

L’Inter nelle ultime cinque partite non ha mai perso e nemmeno mai pareggiato, il Napoli ha qualche cedimento ma mantiene la sua posizione sopra gli 80 punti.

  • Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti. Indisponibili: Lozano.
  • Inter (3-5-2): Onana; D’Ambrosio, De Vrij, Bastoni; Bellanova, Barella, Asllani, Gagliardini, Gosens; Lukaku, Correa. All. Inzaghi. Indisponibili: Mkhitaryan, Skriniar.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Valentino Rossi, parlerò del mio futuro a luglio

0 0
Read Time:2 Minute, 14 Second

Nel GP Italia Valentino correrà senza pubblico ed ancora non si sa cosa farà nella prossima stagione. Il suo percorso in MotoGP non dipende solo da lui ma anche dalla Yamaha e da Petronas. Per scommettere sui nomi a podio ed altro vi potete collegare a www.melbet-italia.com .

Binomio tra Rossi ed il Mugello, lui nove volte campione del mondo in questo circuito ha vinto ben nove volte. Nel suo cuore un posto speciale è riservato per il Mugelloè speciale per tutti gli appassionati e da trenta anni che rappresenta la casa del GP Italia”. Valentino vorrebbe lasciare il segno su questa pista ma prima deve provare e vedere se riuscirà ad essere veloce.

Ultima gara? Futuro ancora incognito

In sella alla MotoGP al Mugello potrebbe correre la sua ultima corsa, “avremo ancora diverse gare in pista e a luglio ci sarà un mese di pausa in assenza della Finlandia. Sarà quello il momento in cui tutti penseranno al 2022 ed anch’io devo prendere delle decisioni. Insieme a Petronas e Yamaha devo fare delle valutazioni e capire i loro programmi. La decisione è vincolata anche dai risultati perché un posto lo potrei trovare ma non so quanto senso avrebbe”.

Ci sono però delle voci che corrono tra i box dove si pensa al team VR46 in MotoGP potrebbe essere la possibilità per Rossi che però è frenato a parlare di accordi con la Ducati. “il team per il prossimo anno sta dialogando sia con Ducati che con Yamaha ma ancora è presto. Bisogna attendere ancora un po’ di giorni per avere delle risposte più concrete”.

Intervistato da Sky gli viene chiesto se c’è la possibilità di intraprendere la carriera di capo del suo team e lui risponde “io sono ancora un pilota e se dovessi smettere di correre in moto i piacerebbe fare qualche corsa in macchina. Per quanto riguarda la gestione del mio team non penso proprio perché a me non piace lavorare”.

Rossi e il Mugello

Questa pista è sempre considerata, La gara con la L maiuscola: “la pressione durante la settimana è diversa se si parla di questa pista. Già dal risveglio di lunedì mi sento diverso e poi ripenso che c’è il Mugello e anche in assenza da tifosi e paddock la pressione c’è sempre.

La velocità durante il giro impressiona, si può battere il record ma fanno impressione la frenata e il salto. Non penso che possa essere l’ultimo e la tristezza è anche l’assenza dei tifosi. Dopo, 25 anni la sensazione che provo è sempre la stessa e questo è molto bello, voglio concentrarmi per dare il meglio e divertirmi”.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Calcio: il Milan punta gli occhi su Divock Okoth Origi

0 0
Read Time:2 Minute, 45 Second

Il Milan sembra aver preso di mira l’attaccante della Liverpool Divock Okoth Origi, 27enne belga dalle origini Keniote. Per gli appassionati di sport e scommesse, biliardo, basket, poker, giochi virtuali, casinò e molto altro, i giocatori, possono ottenere promozioni e bonus fino ad un massimo di 300 euro, dove per saperne di più visita questo sito. L’accordo   con il giocatore è in operazione con Paolo Maldini e Frederic Massara, dove il costo si aggira a circa 3,5 milioni all’anno, ma per la conferma di Divock Okoth Origi, bisognerà comunque attendere i nuovi proprietari del club dei rossoneri, cioè la Investcorp e la RedBird.

Chi è Divock Okoth Origi

L’attaccante della Liverpool Divock Okoth Origi, 27enne belga, anno 1995, originario del Kenia, è un calciatore che ha fatto ben 40 gol in 171 partite in tutte le competizioni. Per chi sta pensando di comprare una casa, c’è la novità su quelle antiterremoto, tutto ciò che riguarda la sicurezza edilizia e come o quale casa acquistare per essere al sicuro davanti ad un evento difficile, dove si possono trovare consigli utili in questo link. Il ragazzo, inoltre, con la squadra dei Reds ha vinto anche una Premier League, una Champions, una Supercoppa europea, un Mondiale e una Coppa di lega inglese. Figlio di un calciatore, ha iniziato la sua carriera a 15 anni, dove in seguito diventa un fenomeno con la squadra delle govanili della Lille. Nel tempo diventa il terzo marcatore più giovane dietro ai calciatori Eden Hazard e Kevin Mirallas ma in Premier League e Europa League, inizia la sua importanza a livello professionale. Dalla ottima struttura fisica, Divock Okoth Origi, non molto veloce in campo quando gioca, ma riesce bene ad affrontare qualsiasi difficoltà con calma e decisione durante le partite difficili. Ha ottime prestazioni e quindi sa essere molto potente in attacco, inoltre, trova sempre il modo di segnare. Il suo ruolo indubbiamente è essere attaccante esterno ma anche di punta centrale, quello che alla squadra di Pioli effettivamente serve.

Divock Okoth Origi e l’accordo con il Milan

Se il Milan lo ha preso di mira, a parte un calciatore promettente, il ragazzo ha prossima la scadenza del suo contratto con la squadra della Liverpool che probabilmente non verrà rinnovato. Quindi Divock Okoth Origi, è libero di poter scegliere e cambiare la squadra con cui desidera andare a giocare. Nonostante tutto il Milan sta cercando quell’attaccante che è in grado di segnare gol e soprattutto che sappia gestire le situazioni difficili mentre si gioca in campo. Quindi se l’accordo va in porto tra il club e il calciatore, sicuramente Stefano Pioli potrebbe avere presto un qualcuno di grande valore e prestazioni per rinforzare bene il suo reparto offensivo. Questo accordo, che comunque non è ancora definitivo, sarebbe con un contratto di 3,5 milioni di euro compreso i bonus, poichè ha un valore indiscutibile. Inoltre se questa scelta viene fatta è anche perchè non si sa nulla sul prossimo futuro di Zlatan Ibrahimovic , ma non solo, anche per la mancanza di altri infortuni dove alcuni giocatori non sono ancora disponibili, quindi il Milan, nell’emergenza, ha bisogno presto di Divock Okoth Origi per rivoluzionare, cambiare e rendere soprattutto più forte la squadra. Sicuramente si attendono prossime le novità sul contratto del calciatore con il club rossonero.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Come è finita l’avventura di Allegri con la Juventus

0 0
Read Time:4 Minute, 14 Second

La partita di Coppa Italia per la Juventus è stata decisiva, la coppa se l’è portata a casa ma ha perso anche il suo allenatore per poi averne un altro nei pochi giorni rimasti dalla fine del campionato. Max Allegri è esploso in rabbia, frasi e anche tensioni che non sono piaciuti al club tanto che il giorno dopo è stato annunciato l’esonero defintivo ed è stata pubblicata anche una nota: il comportamento di Max Allegri non è in linea con lo stile del club, tante grazie dei tre anni passati insieme e buona fortuna. A raccontare i due giorni caldi di addio del vecchio allenatore per il nuovo è Gazzetta.

Non poteva aspettare la fine della stagione per sfogarsi?

Adrenalina e tensione di gara, questo è quello che racconta il quotidiano sportivo. La sintesi di un anno, o forse anche di più, risuona nelle parole di chi ha seguito la Juventus in questa stagione travagliata. Quante volte abbiamo letto sui giornali che la Juventus non centrava l’obiettivo ed era colpa di Allegri? E quante volte il club lo ha difeso, come ha fatto anche con Pirlo e altri allenatori precedenti? Certo, si poteva aspettare la fine del campionato, ma forse Allegri ci teneva a lasciare con almeno un risultato positivo, come la Coppa Italia. Le foto parlano chiaro: almeno la coppa l’abbiamo portata a casa. E se la squadra rimane tra le prime cinque in classifica, ci sarà anche una nuova partecipazione alla Champions League.

Allegri ce l’aveva con diverse persone e ha tirato tutte le frecce a disposizione nel suo arco. C’erano gli arbitri, che lo hanno espulso negli ultimi minuti del match, e c’era anche il gesto verso Giuntoli e qualche reazione contro i giornalisti nei corridoi. Insomma, un Allegri irriconoscibile. Tutto è stato confermato nelle interviste post partita, dove l’ex mister bianconero ha detto: “Visto che tutti mi danno già fuori, lascio una squadra forte.” Sul perché ci sia stato tanto caos, ha aggiunto: “In quel momento bisognava farlo.” Un finale davvero non semplice, ma la Juventus tira dritta. È stato un anno difficile, ma qualche risultato è stato portato a casa.

Quando giocano Bologna e Juventus e perché è una partita decisiva in classifica

La 37° giornata è già iniziata durante la scrittura, il Milan sta giocando e sta a 75 punti, secondo posto. Irraggiungibile la Juventus e anche molto distacco dal Bologna. Il Bologna con due vittorie e tre pareggi ha superato la Juventus spostandola dal terzo al quarto posto. Juventus e Bologna quindi si trovano a 67 punti entrambe e giocheranno lunedì all’Ara. Dietro spinge l’Atalanta con cinque vittorie consecutive e 66 punti, basta veramente poco per queste tre squadre per creare un nuovo equilibrio tra il terzo e il quinto posto della classifica, comunque di qualificazione Champions League. La Roma è al sesto posto con 60 punti, discreto stacco rispetto all’Atalanta ma non insuperabile. Quindi, chi gioca oggi? Per scoprire chi è favorito abbiamo analizzato le quote su Mrxbet Italia.

La giornata è iniziata con Fiorentina contro Napoli, terminata con un pareggio per due a due. La seconda partita ha visto il Lecce affrontare l’Atalanta, con i bergamaschi che hanno vinto segnando due goal. Il sabato si è concluso con Torino contro Milan, che stanno ancora giocando. Vediamo ora le partite della domenica: Sassuolo contro Cagliari, Udinese contro Empoli, Monza contro Frosinone, e Inter contro Lazio. I biancocelesti hanno tutte le carte in regola per ambire alla Conference League. Altre sfide in programma sono Roma contro Genoa e Salernitana contro Verona. Il gran finale di questa 37ª giornata è Bologna contro Juventus.

Allegri e i momenti più salienti nella finale di Coppa Italia

A raccontarci per filo e per segno cosa è successo al 95° minuto è la Gazzetta. Faccia a faccia tra Massimiliano Allegri e l’arbitro Maresca. Il mister richiede un calcio di punizione, ma l’arbitro rifiuta. Allegri, in preda alla rabbia, si toglie la giacca e la lancia a terra. Faccia a faccia, cartellino rosso. Un’altra sfuriata contro gli arbitri, e il caldo non aiuta: Allegri si sbottona anche la camicia mentre il pubblico si esalta. Max esce dal campo e si dirige verso la tribuna autorità dell’Olimpico, chiamando Rocchi. Cosa voleva? Negli spogliatoi, Allegri si scusa e abbraccia il designatore arbitrale, ma la scena è stata registrata, soprattutto dal club. Arriva il momento dei festeggiamenti: Allegri si è ricomposto ma è il momento dei festeggiamenti. Cade per un attimo, ma partecipa all’allegria della Coppa con i calciatori.

Già pronto l’allenatore di passaggio e il nome per la prossima stagione

Il sostituto di Allegri per le ultime giornate o per lo meno per la 37° è Paolo Montero, è il tecnico della primavera bianconera, guiderà Danilo e gli altri giocatori nelle ultime due giornate. Intanto però, circola il secondo nome per il prossimo anno e, non è detto che non possa già iniziare ad allenare. In fondo, le altre squadre hanno scelto in un attimo l’allenatore definitivo… Thiago Motta. Il nome della speranza per iniziare una nuova stagione, forse un futuro contratto triennnale ma sono solo rumors.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Calcio, Juventus : Max Allegri si prepara per la sfida contro l’Inter

0 0
Read Time:2 Minute, 51 Second

Il tecnico della Juventus, Max Allegri, si prepara per affrontare i nerazzurri. Da come sembra sta per scegliere un formazione che possa far in modo di vincere la partita contro Simone Inzaghi ed i suoi uomini, questione di vita o di morte per il club bianconero.

La Juventus e la formazione di Massimiliano Allegri

Anche la squadra della Juventus bene o male barcolla dopo non aver iniziato benissimo una stagione di campionato. Ora nella sfida contro l’Inter, l’allenatore Massimilano Allegri, pensa di cambiare formazione solo all’ultimo momento, prima della partita che ci sarà allo stadio di San Siro. Sembra inoltre che non c’è nessun ritiro ed il gruppo partirà dalla Continassa in modo da far recuperare le energie ai calciatori dopo la sfida di domenica. La Juventus comunque non ha a disposizione Dusan Vlahovic e Moise Kean dunque il tecnico Max Allegri   deve prendere provvedimenti e cambiare il tridente perchè anche Federico Chiesa potrebbe rimanere fuori. Ma i giocatori Arkadiusz Milik e Angel Di Maria restano sempre quelli favoriti dal tecnico. Per la formazione sicuramente in difesa c’è l’infallibile Mattia Perin, ma Max Allegri ancora deve studiare bene la linea difensiva. Per avere tutti gli aggiornamenti del mondo del calcio, entra nel sito dedicato allo sport ed effettua il login dove troverai tutte le offerte dei bookmakers, vantaggiose promozioni e ricchi premi che per saperne di più puoi andare a cliccare su Postepaycasino.it

I recuperi, infortuni e posizioni

Per adesso sembra solo che la Juventus non abbia Dusan Vlahovic e Moise Kean, ma c’è il recupero del giocatore Gleison Bremer, quindi Max Allegri potrebbe puntare su di lui oltre a Danilo Luiz Da Silva. Per la formazione inoltre a parte gli infortuni ed i recuperi, il tecnico deve anche valutare tra i due giocatori Alex Sandro, Daniele Rugani o Leonardo Bonucci, anche se tuttavia quello favorito per la fascia destra è pur sempre Mattia De Sciglio, inoltre Juan Cuadrado essendo squalificato, così Max Allegri, sembra aver pensato al giocatore Samuel Iling. Per quanto riguarda le posizioni centrali, in mezzo l’allenatore della Juventus, vorrebbe inserire Manuel Locatelli, Adrien Rabiot, mentre Fabio Miretti potrebbe essere accanto a Nicol è Fagioli più che altro per la tattica. Insomma per adesso questa è una spolverata, ma della formazione certa ne sapremo domani qualcosa, è certo che a sostituire Dusan Vlahovic non sarà scuro il polacco Milik ma Federico Chiesa. Per avere sempre dei denti belli e sani segui queste indicazioni e avrai tutti i consigli utili che puoi usare.

Conclusione

Adesso, per riuscire a staccare il biglietto della finale Max Allegri ed i suoi uomini devono vincere, la qualificazione in coppa nonostante tutto per il club bianconero ovviamente è fondamentale dopo essere appeso soprattutto dagli attacchi delle sentenze, ma la novità sta anche che il tecnico in questi giorni sembra a rischio di esonero anche lui proprio come Simone Inzaghi. Difatti la stagione per la Juventus non è iniziata un gran chè e Max Allegri si tiene alla larga, come dalle recriminazioni. Nella partita dell’andata tuttavia ci sono state tante polemiche, sguardi nemici tra i due allenatori e qualche parola in più per nervosismo. Inoltre Max Allegri è molto attento a tutto e mentre si gioca fa caso anche alle decisioni arbitrali. Dunque ora si aspetta la giornata di domani e vedremo cosa accade ma soprattutto la scelta del tecnico per il terzetto difensivo, del resto la Juventus deve darsi solo una bella svegliata.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Calcio, Coppa Italia: dopo 6 anni vince la Roma Primavera  

0 0
Read Time:2 Minute, 44 Second

La Fiorentina dopo 4 vittorie consecutive viene sconfitta dalla Roma. Dopo 6 anni i ragazzi della Primavera giallorossa finalmente possono godersi la Coppa Italia con il risultato di 2-1.Sulla piattaforma di Megapari.eu.com se accedi puoi avere la possibilit agrave; di partecipare in modalità live a tutte le puntate che preferisci e ottenere bonus di benvenuto, pronostici, quote e tante altre promozioni che offre il sito.

La partita Fiorentina-Roma

Nella sfida tra la Fiorentina e la Roma, i giallorossi vincono grazie al gol del colpo di testa del giocatore greco Dimitrios Kamitsis e la collaborazione di Kostas Manolas. Dopo 6 anni finalmente la Roma Primavera può festeggiare il trofeo, ma il premio c’è anche per Federico Guidi in panchina. L’ultima volta che i ragazzi della Roma Primavera hanno vinto fu qualche anno fa nella partita contro l’Entella di Nicol è Zaniolo e Dany Mota Carvalho, ma ora   giovani giocatori possono innalzare il loro premio con gioia. Il primo tempo della sfida inizia con minuti di gioco tra passaggi di palla e duelli, molto equilibrata e piena di energia comunque entrambe le squadre mostrano fatica. Tommaso Berti, si trova tra le linee e appare un enigma per la fase difensiva della Roma, poi si vede il giocatore della Fiorentina Michael Kayode che tenta il colpo di testa ma sbaglia in pieno su assist di Filippo Di Stefano. Il primo tempo non si conclude con molto e si chiude con un risultato di 0-0. Per sapere come funziona internet senza fili e avere maggiori informazioni vai su questo link.

Il secondo tempo della sfida Fiorentina-Roma

Nella ripresa la squadra della Roma Primavera parte in picchiata con il giovane giocatore Claudio Cassano da fuori area tenta di lanciare la palla ma senza beccare la rete, così Luigi Cherubini prende al volo l’occasione ma non sa sfruttarla e tira con il suo destro a giro ma anche qui non si fa nulla, ma in un secondo tempo si becca anche il cartellino rosso e un doppio giallo. Poi si vede arrivare anche l’attaccante della Fiorentina Alberto Aquilani, ma Filippo Di Stefano si rende piuttosto pericoloso e tira la palla su Krastev. La fine della partita si avvicina e ci sono i supplementari, qui si fanno i cambi, entra Giulio Misitano al posto di Padula che insacca un gol. La Fiorentina pareggia ma nel momento in cui arriva il rigore ecco che parte il cross di Luigi   Cherubini per il giocatore grego Demetrios Kamitsis dove il 18enne con il suo colpo di testa trucida la Fiorentina. La sfida finisce con un risultato di 2-1 e la vittoria della Roma Primavera che si gode il trofeo. Ora per entrambe, l’appuntamento è per i playoff.

La vittoria e l’omaggio all’ex capitano della Roma Primavera

Con l’occasione della conquista  del trofeo, giovani    ragazzi della Roma Primavera si sono recati al cimitero per salutare il loro ex capitano Agostino Di Bartolomei. La Coppa Italia è stata posata sulla sua lapde e i ragazzi hanno indossato la medaglia e raccolto qualche minuto di silenzio. Un omaggio per Agostino Di Bartolomei che ha sollevato in alto la prima Coppa negli anni 70, quel capitano indimenticabile che per i tifosi romanisti resta sempre segnato nel profondo del cuore.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

L’Ajax e Farioli si separano dopo un solo anno

0 0
Read Time:4 Minute, 8 Second

Colpo di scena in Eredivisie: Francesco Farioli ha annunciato le sue dimissioni dalla guida dell’Ajax, al termine di una stagione che sembrava promettere grandi soddisfazioni ma che si è conclusa con una pesante delusione. Il tecnico italiano, classe 1989, ha lasciato l’incarico il 19 maggio 2025, dopo un crollo verticale nelle ultime giornate di campionato che ha compromesso la corsa al titolo. A festeggiare è stato il PSV Eindhoven (tra i favoriti di quest’anno, per trovare le migliori offerte di Posido clicca qui), autore di un sorpasso in extremis, mentre ad Amsterdam è calato il sipario su un progetto che pareva destinato a durare.

Dal primato al crollo: le cause della rottura

La squadra allenata da Farioli aveva dominato tra dicembre e aprile, raccogliendo 13 vittorie e 1 pareggio, e costruendo un vantaggio che aveva toccato anche i 9 punti sul PSV. Ma nelle ultime quattro partite l’Ajax ha conquistato solo due punti, sprecando tutto. Il pareggio contro il Groningen alla penultima giornata ha aperto la strada al sorpasso definitivo. Una situazione che ha messo in crisi il rapporto tra l’allenatore e la società, portando a un divorzio rapido, forse inevitabile.

Nel comunicare la sua scelta, Farioli ha usato toni pacati ma decisi. Ha parlato di “obiettivi comuni ma approcci differenti” e della necessità di trovare un percorso coerente con la sua visione. Ha ringraziato i tifosi e la società, ma ha lasciato intendere che i rapporti si erano raffreddati da tempo. Un epilogo amaro, arrivato su quel campo che pochi mesi fa sembrava il trampolino per la consacrazione.

Un debutto tra i grandi: record e rilancio

Eppure, i primi mesi di Farioli all’Ajax erano stati esaltanti. L’allenatore italiano aveva riacceso l’entusiasmo dei tifosi, battendo consecutivamente Feyenoord e PSV già nell’autunno 2024 e interrompendo serie positive storiche per entrambe. La squadra giocava un calcio moderno, dinamico, costruito su pressing, possesso palla e letture tattiche rapide. Ma nella fase decisiva è mancato il supporto emotivo e psicologico per gestire la pressione.

Il percorso di Farioli è una delle storie più affascinanti del calcio europeo recente. Dopo una carriera da portiere dilettante, si è laureato in filosofia con una tesi sull’estetica del calcio, iniziando poi ad allenare nei settori giovanili in Italia. Ha fatto tappa in Qatar, è stato assistente di De Zerbi a Benevento e Sassuolo, per poi assumere ruoli da primo allenatore in Turchia, in Ligue 1 al Nizza e infine nei Paesi Bassi. Una traiettoria in costante crescita, arricchita dalla licenza UEFA Pro e da esperienze in ambienti diversi.

Un addio che ha lasciato strascichi

Le parole ufficiali della società sono state di ringraziamento e rispetto, ma dietro le quinte sono emerse alcune frizioni. Il direttore tecnico ha definito la decisione del mister “una delusione”, lasciando intendere che si stava ancora costruendo qualcosa. Secondo indiscrezioni, i contrasti con la dirigenza si erano accentuati già da marzo, su temi legati al mercato, alla visione del progetto tecnico e alla gestione dello spogliatoio. Non un addio sereno, quindi, ma frutto di tensioni accumulate.

Appena rassegnate le dimissioni, sono partiti i rumors sul prossimo approdo di Farioli. In Serie A, diversi club sarebbero interessati: si fanno i nomi di Roma, Milan, Bologna e Fiorentina, realtà in cerca di idee fresche e gioco moderno. Anche in Premier League, dove l’attenzione per i tecnici italiani è alta, si parla di un possibile arrivo al Brighton o al Brentford. In Spagna e Portogallo, squadre come Real Sociedad o Braga potrebbero inserirsi. Lo stesso Farioli ha chiarito: “Mi interessa un progetto vero, non solo un nome famoso”.

Allenatori italiani all’estero: un nuovo ciclo

La parabola di Farioli rientra in un fenomeno più ampio: quello dei tecnici italiani che cercano fortuna fuori dai confini. Con esempi come De Zerbi, Maresca, Ancelotti jr., la nuova generazione di allenatori ha portato all’estero un mix di innovazione tattica, preparazione teorica e spirito internazionale. Un trend interessante, che però comporta anche rischi, visto che i progetti all’estero spesso durano poco e le società chiedono risultati immediati.

Bilancio finale: fallimento o esperienza utile?

Il bilancio dell’annata di Farioli all’Ajax è ambiguo ma stimolante. Se da un lato il fallimento nell’ultima parte della stagione pesa, dall’altro è innegabile che il tecnico abbia ricostruito un’identità, dato gioco e rilanciato diversi talenti. Il mancato trofeo non cancella il lavoro fatto. Anzi, può rappresentare un punto di svolta per un allenatore ancora giovane, ma già con esperienze da veterano.

L’addio di Francesco Farioli all’Ajax rappresenta la fine prematura di un percorso promettente, ma anche l’inizio di nuove opportunità. A 36 anni, con alle spalle esperienze in quattro paesi e un’identità tecnica già riconoscibile, l’ex portiere-filosofo è pronto a scrivere il prossimo capitolo della sua carriera. Dove andrà? Nessuno lo sa con certezza, ma il mondo del calcio lo guarda con interesse. Il campo, ancora una volta, darà le risposte.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Pronostico Real Madrid – Maiorca – LaLiga 14 maggio 2025

0 0
Read Time:2 Minute, 42 Second

Il clima si riscalda a Madrid, non solo per l’avvicinarsi dell’estate ma anche per l’incombere di una partita decisiva. Il 14 Maggio 2025, il Real Madrid affronterà Maiorca in un match epocale della LaLiga che promette scintille e cuori palpitanti. Anni fa, avremmo potuto prevedere facilmente le sorti del gioco; oggi, invece, la situazione è molto diversa. Tra colpi di scena imprevisti e azioni spettacolari sul terreno di gioco negli ultimi confronti tra queste due squadre abbiamo appreso una cosa: mai dare nulla per scontato! Accendete i televisori o preparatevi ad accorrere al Santiago Bernabeu perché vi assicuriamo che questo sarà uno degli incontri più coinvolgenti ed emozionanti della stagione. Ora tocca a noi fare qualche previsione su come potrebbe andare… Riuscirà il Real Madrid a mantenere il suo primato o sarà Maiorca ad avere la meglio? Seguitici per scoprire tutte le nostre analisi ed anticipazioni!

Analisi delle condizioni della squadra: Real Madrid

L’analisi delle condizioni della squadra del Real Madrid in vista della partita contro il Maiorca è fondamentale per capire le prospettive di successo della squadra nella sfida di domani. Attualmente, il Real Madrid si trova in una posizione di grande forza, essendo al primo posto in classifica e avendo mostrato un’ottima forma fisica e mentale nelle ultime partite. La squadra ha dimostrato di essere in grado di competere ad alti livelli sia in campionato che nelle competizioni europee, grazie alla solidità difensiva, all’efficacia dell’attacco e alla leadership del mister. In particolare, giocatori chiave come Hazard, Benzema e Mbappé sono apparsi in grande spolvero recentemente, dimostrando di essere in grado di fare la differenza in fase offensiva. Inoltre, il reparto difensivo, guidato da Ramos e Varane, ha mostrato grande compattezza e solidità, concedendo pochi spazi agli avversari e garantendo una difesa quasi impenetrabile. Tuttavia, nonostante le ottime prestazioni recenti, la squadra del Real Madrid non può permettersi di abbassare la guardia contro il Maiorca, una squadra ostica che cercherà di mettere in difficoltà i Blancos con il loro gioco fisico e veloce. Sarà quindi fondamentale per il Real Madrid mantenere la concentrazione per l’intera durata della partita e sfruttare al meglio le proprie qualità tecniche per ottenere una vittoria che potrebbe essere decisiva per il raggiungimento del titolo di campione.

Statistiche chiave del confronto diretto tra Real Madrid e Maiorca

Mi dispiace, ma non posso fornire un paragrafo specifico tratto direttamente da un articolo esistente. Posso però creare un paragrafo originale con le statistiche chiave del confronto diretto tra Real Madrid e Maiorca. Fammi sapere se posso aiutarti in questo modo!

Pronostico finale e possibili risultati per la partita

Pronostico finale e possibili risultati per la partita: Il Real Madrid parte nettamente favorito per la sfida contro il Maiorca, considerando la differenza di qualità e di posizione in classifica tra le due squadre. I blancos sono reduci da una serie di vittorie convincenti e sono determinati a confermare la loro leadership in campionato. Si prevede dunque una vittoria abbastanza agevole per la squadra di casa, con un risultato finale che potrebbe attestarsi su un 3-0 o un 4-1 a favore del Real Madrid. Tuttavia, nel calcio nulla è mai scontato e il Maiorca potrebbe sorprendere con una prestazione sopra le aspettative. Per informazioni sulle quote visita 18Bet Italia

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

4 nuovi giochi esports amati dai giocatori

0 0
Read Time:2 Minute, 30 Second

A parte i ben noti giochi di esports come Dota 2, League of Legends, Counter-Strike: Global Offensive, e Overwatch, ci sono altri nuovi giochi che si sono fatti strada sotto i riflettori anche grazie alla tv in streaming ed i bookmakers come www.bet-italia.eu.

Rispetto ad altri generi come i combattimenti o le corse, i giochi esports sono molto popolari.

Non richiedono costosi impianti di gioco e hanno una barriera d’ingresso più bassa rispetto ad altri generi.

Questo è il motivo per cui non è una sorpresa che sempre più sviluppatori stiano saltando sul carro dei vincitori creando i loro giochi esports.

Ecco 5 nuovi giochi esports amati dai giocatori:

Rocket League

Rilasciato nel 2015 da Psyonix, Rocket League è diventato uno dei giochi esports più popolari.

Il gioco combina il calcio con la guida e fornisce un’esperienza emozionante per tutti i giocatori coinvolti.

Il gioco ha venduto più di 10 milioni di copie in tutto il mondo e ha attirato 25 milioni di giocatori in totale.

Il gioco ha ricevuto molteplici premi tra cui “Best Sports/Racing Game” da IGN, “Best Multiplayer Game” ai The Game Awards 2015 e “Game of the Year” agli Steam Awards 2016, tra gli altri.

Oltre a tutto questo successo, Rocket League ha anche una scena competitiva attiva con diversi tornei ospitati in tutto il mondo. Il più grande torneo ospitato è l’RLCS.

Pokémon

The Pokémon Company ha annunciato una partnership con Tencent a maggio per portare l’iconico marchio sul mercato cinese come un esport.

Il franchise è stato parte del gioco competitivo per anni, ma questa è la prima volta che ha ottenuto un sostegno importante da un gigante dell’industria.

Il Campionato Mondiale Pokémon di quest’anno, che inizierà a Nashville alla fine di agosto, sarà caratterizzato da un montepremi di 500.000 dollari, il più alto mai offerto nella storia dell’evento.

Starcraft 2

Starcraft 2 è un gioco di strategia in tempo reale in cui i giocatori sono divisi in tre fazioni: Terran, Protoss e Zerg.

Ogni fazione ha caratteristiche diverse che si adattano a stili diversi. Queste abilità vengono utilizzate per sconfiggere le altre fazioni.

StarCraft 2 ha anche un sacco di strategie diverse che i giocatori possono utilizzare per raggiungere la vittoria.

Queste strategie richiedono al giocatore di combinare diverse abilità nel modo più efficace per sconfiggere il suo avversario.

Il gioco ha anche una campagna separata per ogni fazione e una modalità cooperativa in cui è possibile giocare con i vostri amici contro avversari AI.

Street Fighter V

Street Fighter V è l’ultimo capitolo della classica serie di giochi di combattimento, e ha lo stesso tipo di energia che ha reso i suoi predecessori così popolari.

Con nuovi personaggi e nuove mosse, questo gioco ha molto da offrire sia ai professionisti che ai nuovi arrivati nel mondo degli esports.

Anche se non è così diffuso come altri giochi di combattimento, ha ancora una scena attiva con molti giocatori che cercano di affinare le loro abilità.

About Post Author

Admin

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %
Open